Fra i nostri fan abbiamo scoperto esserci un personaggio molto particolare nella sua normalità. Una donna moderna, ma non di quelle da rivista. Piuttosto, potremmo definirla una donna urbana che non si arrende e vince con spirito di iniziativa ed ironia la battaglia della quotidianità.
Ecco come Barbara si è raccontata ai nostri taccuini.

Premetto che non sono una sportiva. O non lo sono nel senso comune, perché la mia disciplina non è ancora stata riconosciuta. Nessuno mi rappresenta alle Olimpiadi e non esiste un mondiale, un campionato, neppure un torneo piccolo piccolo dedicato alla mia disciplina. Eppure è praticata da milioni e milioni di donne, ogni giorno, con routine ferrea, tempi e performance importantissimi.

Sono una mammatoneta. No, non una maratoneta, hai letto bene: sono una mammatoneta. Cioè una mamma che lavora, si occupa della casa, della cucina, si prende cura dei suoi cari, di sé stessa, delle amiche, fa la spesa, il bucato e tutte quelle cose lì. Ogni giorno e durante tutte le ore a disposizione, prima di sprofondare nel sonno dei giusti.

La mia routine ha inizio ogni mattina alle 6.15. Colazione, il momento più silenzioso e personale del giorno, e si comincia: esercizi di sistemazione della casa, preparazione alla giornata fuori casa, sessione di motivazione al treenne che non sempre ha voglia di andare all’asilo, profusione di abbracci a lui e al papà, warm-up generale e via che si esce. A piedi, che di auto in giro ce ne sono già troppe, quindi gambe e mezzi pubblici. Passo fuori l’intera giornata, molto spesso in trasferta fuori città e allora sono treni, corse, contrattempi, più lavoro, blabla, spifferi letali di aria condizionata, nuove idee per i post del mio piccolo blog pensieri canditi che parla di me, delle mamme che lo sono diventate dopo i 40 anni e che, si sa, prendono il tutto con più filosofia. Ma le energie ogni tanto mancano.

Le mie giornate sono così da quando è nato lui. Prima poltrivo di più e non facevo proprio nessuno sport, al limite qualche km in bici, che a pensarci adesso mi sembra una cosa molto riposante. Da quando c’è lui mi pongo molto di più il problema dell’alimentazione. Perché mi servono energie da liberare al momento giusto. Perché l’età avanza. Perché è necessario trovare un buon equilibrio e tenersi in salute.

Così ho studiato, prima di tutto me stessa ed il mio rapporto con il cibo. Che è risultato pessimo, una relazione orrenda, molto proteica, sbilanciata, in cui io mettevo passione (mi piace sia cucinare che mangiare) e il cibo mi ricambiava con kg di troppo, spossatezza, emicranie. Mica potevo continuare così, no? Quindi ho deciso di diventare vegana. Per motivi di salute prima di tutto, ma anche per la questione “salviamo il pianeta e cerchiamo tutti insieme di diminuire l’inquinamento globale”. Rassicurazione per tutte le mamme scettiche: Io sono diventata vegana, mio figlio invece mangia tutto. Gli piace molto il pesce, la frutta, odia la verdura come tutti i bambini ed ha una vera passione per i sorbetti.

Scegliere un’alimentazione vegana è stata la cosa migliore che potessi fare per me, lo dico sinceramente. Mi sono sentita subito meglio, con più energia, mente sgombra e pimpante. Non so se può andare bene per tutti, molti studi dicono di sì, ma di sicuro è l’alimentazione più adatta a me. Ho fatto pace con il cibo e riscoperto il piacere di mangiare, soprattutto la pasta. Prima ero convinta che la pasta facesse molto ingrassare, la evitavo. E ne sentivo nostalgia, la pasta ed io eravamo in un amore proibito, complicato, languido e distante. Da quando sono vegana ho imparato che la pasta è un alimento importante, che permette al corpo di funzionare bene e allo spirito di avere le sue belle soddisfazioni. Non chiedetemi perché, ma non ingrasso più mangiando pasta, mi sembra di aver realizzato un desiderio impossibile.

È fondamentale che la pasta sia di ottima qualità, come la pasta Filotea. Da vegana ho scelto la loro linea di pasta non all’uovo, naturalmente! Quella di grano duro è porosa, di buona consistenza e trafilata al bronzo, una bontà. Provatela con un ragù di verdure di stagione e poi ditemi.
Mangio la pasta la sera, non tutte eh ché è meglio avere un’alimentazione varia. Lo so che la pasta andrebbe mangiata a pranzo, o almeno così dicono. Ma è la sera che siamo di nuovo tutti insieme, a casa, e una buona cena è un modo per dire “vi voglio bene” dopo una giornata tutta di corsa.

Trovi i miei allenamenti da mammatoneta su: pensiericanditi.blogspot.it
O anche su Twitter, ma lì sono meno seria @LaWising